Chi mi ispira

Queste sono alcune delle persone che in qualche modo hanno influito sul mio modo di pensare, di vedere e rapportarmi con il mondo che mi sta intorno. Persone le cui parole o azioni significano molto per me e senza le quali non sarei la persona che sono adesso.


Tiziano Terzani



Nella vita ha viaggiato dappertutto e scritto su qualsiasi cosa lo affascinasse. Mi piace ricordarlo con il volto sorridente, la faccia solcata dalle rughe e una folta barba bianca.
Quando sono un po' giù di morale ascolto un'intervista in cui parla della felicità ( questa qui ) e mi ricorda che le cose non vanno poi così male.


"Io trovo che c'è una bella parola in italiano, che è molto più calzante della parola felice, ed è contento. Accontentarsi. Uno che si accontenta è un uomo felice"

"Io questa vita me la sono inventata. Ognuno lo può fare, ci vuole solo coraggio e determinazione"



Jack Kerouac


"Sulla strada" di Kerouac è stato un caposaldo della mia crescita personale. Mi ha affascinato dall'inizio alla fine con il suo ritmo jazz e le notti folli a giro per l'America a bordo di un treno o un passaggio di fortuna.
Devo molto a Kerouac per quello che mi ha insegnato con questo libro, soprattutto la voglia di viaggiare.

"Ma prima o poi ci sarà una nuova generazione di giovani che svegliandosi dal torpore, nel quale il potere li ha intrappolati, rovisteranno nelle soffitte impolverate dei loro genitori e troveranno uno zaino e un sacco a pelo e a questo punto andranno “lungo la strada” a riprendere il cammino interrotto."

"A quel tempo danzavano per le strade come pazzi e io li seguivo a fatica come ho fatto tutta la vita con le persone che mi interessano, perché le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno “Oooooh!”. "



Carlo Taglia



Ho conosciuto Carlo quasi per caso, tramite il suo blog e la pagina Facebook (qui) e con grande piacere ho scoperto il suo libro autopubblicato "Vagamondo. Il giro del mondo senza aerei", è stato sotto tanti punti di vista di grande aiuto, permettendomi di superare molti ostacoli e pregiudizi sul viaggio e non solo. Una vera scoperta che ha allargato immensamente i miei orizzonti mentali.


"Non esiste uno schema di vita che vada bene per tutti come la società cerca di imporci. Ogni essere umano h a un destino diverso necessario per poter realizzare se stesso. Più si cerca di reprimere questa inevitabile attrazione e più energia negativa verrà attratta nella nostra vita. SOlo quando ci libereremo dai freni sociali e dagli attaccamenti lasciandoci trasportare al largo senza più opporre nessun tipo di inutile resistenza al nostro destino, potremo coglierne la sua essenza più pura e serena."



 Fernanda Pivano





 Storica traduttrice di molti scrittori importanti e grande donna di cultura. Al liceo Paevese era suo professore, e clandestinamente nel 1943 tradusse "Addio alle armi" Hemingway per cui fu condattana dal Fascismo, in quanto in Italia il libro venne censurato.
 Nella vita ha conosciuto e intervistato moltissimi scrittori e artisti, e mi ha sempre affascinato la sua semplicità nonchè la sua disarmante sensibilità.

"Si faccia una vita interiore, di studio, di affetti, che non siano soltanto di “arrivare”, ma di “essere” - e vedrà che la vita avrà un significato".
Cesare Pavese a Fernanda Pivano (lettera 1943)

"Pavese voleva che lo leggessi (Addio alle armi) per farmi capire la differenza tra la letteratura inglese e quella americana. Gli altri libri che mi lasciò quella sera con questa intenzione furono l'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, l'Autobiografia di Sherwood Anderson e i Fili d'erba di Walt Whitman."


 Il Drugo





 D'accordo, capisco che dopo Terzani, Kerouac & Co, vedere la faccia sorridente del grande Lebowski può sembrare un po' uno scherzo, ma dietro l'apparenza c'è molto più di quello che sembra.
Per me "Il grande Lebowski" non è stato solo un film, e evidentemente non solo per me, dato che il giornalista americano Oliver Benjamin, ha trovato così interessante la sua filosofia di vita, e il suo modo di fare, da fondare addirittura una religione: il Dudeismo.
Il Dudeismo è un modo di vedere alla vita senza preoccuparsi troppo per le cose superflue. Mi ha insegnato a ridefinire quali sono o dovrebbero essere le priorità della mia vita. Mi piace riassumere questa filosofia con la classica fra del Drugo:

"Prendila come viene"


Raphael Fellmer



Sono venuto a conoscenza di Raphael grazie ad un bellissimo servizio di Pif -il Testimone (questo)  dove racconta la sua storia e il suo stile di vita. Raphael ha vissuto per 5 anni senza soldi, dopo aver affrontato un avventuroso viaggio di 3 anni dall'Europa al Sud America (ovviamente anche questo senza soldi).
Ha fondato il progetto di Foodsharing  nato a Berlino e sviluppatosi in tutta la Germania, Austria e Svizzera. Un grande.
















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