«A mi chi domanda la ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quello che cerco»
Miguel de Montaigne
Diario di bordo, giorno 1 - la grande partenza
Finalmente siamo in partenza. Gli zaini sono carichi di tutto quello che potrà servirci lungo il viaggio, ma senza esagerare.
Dopo una serata di festeggiamenti e saluti abbiamo dormito poche ore, ma non importa. Cecco e la marti ci accompagnano in macchina fino a Firenze di fronte al piazzale Michelangelo, dove ci incontreremo con una coppia di ragazzi francesi che ci accompagneranno fino a Nizza. Qualche problema lungo strada ma riusciamo ad arrivare in tempo e incontriamo Jéróme e Margherite, insieme ad un altro ragazzo di Toulouse, di cui non ricordiamo il nome e che per semplificare chiameremo Baldassarre.
Partiamo!
Baldassarre è il primo a crollare nel sonno, e siccome Margerite non è da meno ci addormentiamo anche noi, dato che fare conversazione con Jerome era praticamente impossibile visto che non capiva niente di inglese.
Il viaggio anche se lungo è stato abbastanza piacevole, e veniamo abbandonati all'aeroporto di Nizza sul tardo pomeriggio. Dopo esserci orientati un po', ci mettiamo in strada con il pollice alzato e dopo qualche tentativo si ferma la prima macchina!
Il guidatore è un ragazzo simpatico di nome Benjamen che ci accompagna fino a Cagnes sur mer dove abita, senza aver prima espresso più volte il suo stupore verso il nostro tipo di avventura, e sottolineato con convinzione che noi fossimo due pazzi.
Adieu Benjamen!
Arriviamo a piedi nel centro di Cagnes sur mer e la fame comincia a farsi sentire, perciò iniziamo la prova più dura: cercare da mangiare!
Dopo i primi tentativi andati a vuoto cominciamo ad acquisire maggiore maggiore dimestichezza con il nostro francese, e ci vengono finalmente offerte due baguette di fine giornata, probabilmente le più buone che avessimo mai mangiato.
Questo primo risultato ci dà la carica e proviamo ancora a cercare da mangiare. Entriamo così in una pizzeria italiana e con il nostro stupore il proprietario-pizzaiolo ci invita a sederci a un tavolo.
Dopo poco ci vengono portate due pizze fumanti che divoriamo. Ringraziamo così Stefano (il pizzaiolo) per la sua generosità e sazi cerchiamo la strada.
Lungo strada troviamo un fruttivendolo indiano che parla l'italiano perché ha vissuto per un po` a Orvieto, dopo qualche presentazione gli restiamo simpatici e così prendiamo qualche pera che sta a per buttare via perché ammaccate, saranno la nostra colazione di domani. Lo salutiamo e ci incamminiamo verso il mare dove Benjamen oggi ha detto ci sarebbero stati i fuochi d'artificio.
Ammiriamo lo spettacolo pirotecnico sulla spiaggia di Cagnes sur mer insieme a tante altre persone. Il golfo, che da Nizza arriva ad Antibes, è illuminato dai lampioni e dalle luci che si riflettono sull'acqua, e tutti passeggiano con serenità (ignari di cosa sarebbe successo la sera seguente proprio su queste spiagge...).
Finiti i fuochi cerchiamo un posto dove accamparci per la notte, e troviamo su google maps una area verde non molto lontano da noi. A fatica e con gli zaini che sembrano dei macigni sulle nostre spalle, arriviamo in un posto che sembra poter andare, e piantiamo la nostra tenda.
Finalmente ci distendiamo al suolo, soddisfatti e felici.
Non male come primo giorno.
Diario di bordo, giorno 2 - una giornata impegnativa
Ci svegliamo alle 5 del mattino per assicurarci che nessuno abbia individuato la posizione della nostra tenda, ma è molto presto e dormiamo ancora un po'.
Dopo averla smontata e fatto colazione con le pere prese la sera prima da un fruttivendolo ci rimettiamo sulla strada.
Un po' di esitazione per capire dove andare e finalmente si ferma Selim, un ragazzo tunisino che era diretto al lavoro. Saliamo sulla sua piccola macchina cigolante e con un narghilè enorme nei sedili posteriori. Dopo qualche kilometro scendiamo vicino a Villaneuve - coubet.
Proseguiamo a piedi sotto il sole, lungo il mare della Costa Azzurra e arriviamo ad Antibes, la punta del golfo. A fermarsi questa volta è Albert, un arzillo e gioviale signore appassionato di tennis e del Roland Garros che ci lascia proprio all'uscita dell'autostrada vicino a Cannes!
Proviamo a fare autostop poco prima del casello autostradale ma la polizia ci vede e ci intima di allontanarci.
Troviamo un altro posto, ma non è un buon punto per fare autostop e aspettiamo per più di due ore senza che nessuno si fermi.
Stremati e affamati, decidiamo di spostarci da lì e cercare un altro posto. Camminiamo molto e con un po' di fortuna incontriamo Delphine, una viaggiatrice esperta che ci racconta dei suo fantastici viaggi e ci dà anche qualche consiglio. Ci lascia a una stazione di servizio e la ringraziamo di cuore, perché per noi ha allungato tantissimo il percorso che avrebbe dovuto fare.
Non abbiamo nemmeno il tempo di ambientarci quando un ragazzo, che aveva notato il nostro cartello con scritto "Montpellier", ci chiede se è lì che dobbiamo andare e saliamo con lui in macchina!
Siamo veramente contenti perché avevamo perso ogni speranza di arrivare così lontano per oggi, ma dopo una mattinata difficile finalmente la fortuna è girata a nostro favore!
Il nostro salvatore si chiama Augustin, ingegnere informatico di ritorno a casa; anche lui ha viaggiato tanti paesi in autostop e per questo ha capito subito che avevamo bisogno di aiuto. Parla bene in inglese, e in macchina facciamo lunghe conversazioni sull'Italia, la Francia e i nostri viaggi.
Dopo qualche ora arriviamo finalmente a Montpellier, e ci invita a restare da lui per la notte. Noi siamo contentissimi di non dover passare la notte in tenda e accettiamo accettiamo molto volentieri!
Arriviamo a Montferrier, un piccolo paesino accogliente e nella sua bella casa conosciamo i suoi genitori, i suoi due fratelli e sua sorella, tutti molto simpatici e gentili nei nostri confronti.
Che fortuna aver incontrato Augustin!
Dopo una doccia rigenerante, mangiamo tutti insieme la pizza e beviamo un buon vino francese nella terrazza di casa mentre il sole sta tramontando.
La sera usciamo con Augustin e sua sorella Blondine a vedere i fuochi d'artificio, infatti il 14 luglio è festa nazionale in Francia, una ricorrenza molto sentita da tutti quanti, e nel paese di Monteferrier suona la banda e i bambini accendono delle lanterne colorate; un'atmosfera très belle!
Passiamo una piacevole serata tutti insieme, ma appena saliti in macchina arriva una brutta notizia: a Nizza c'è stato un attentato terroristico.
Capiamo poco di quello che è successo ma sappiamo solo che ci sono stati tanti morti.
Siamo tutti piuttosto sconvolti dalla notizia, soprattutto per il fatto che ieri eravamo proprio a Nizza, e avremmo potuto anche noi essere in quella spiaggia, se non avessimo deciso di partire un giorno di anticipo.
Meglio non pensarci, ma ci è mancato davvero poco.
Insieme torniamo a casa e prima di metterci a letto rispondiamo agli amici e familiari per assicurare che tutto sia a posto e che siamo al sicuro.
Alla fine crolliamo nel sonno, perché dopo una giornata del genere siamo stanchissimi.
Bonne nuit!
Diario di bordo, giorno 3 - Ginooo, vo in Spagna!
Un attimo di panico al momento del risveglio nel ricordare dove fossimo esattamente: ancora dobbiamo farci l'abitudine.
Ci alziamo presto dal salotto di Augustin per andare a fare colazione, questa volta è il nostro momento: tiriamo fuori la moka e il barattolo per preparare un buon caffè italiano!
Facciamo vedere come si fa a prepararlo, e dopo qualche minuto il suo profumo invade tutta la casa.
Adesso siamo carichi e pimpanti per ripartire!
Augustin ci porta a un benzinaio poco distante dall'ingresso dell'autostrada A9 che collega direttamente la Francia con la Spagna, e scendiamo tutti di macchina per salutarci con un abbraccio e un augurio.
Dopo qualche tentativo incontriamo Sandrine, che per un lutto familiare deve andare a Carcasson. Anche se non è la nostra destinazione chiediamo di salire comunque e farci lasciare lungo strada a Narbonne.
Sandrine non è molto di buon umore, ma parlare del suo lavoro di educatrice sportiva con bambini autistici e ascoltare musica reggae francese riesce a rilassarla e a farla sorridere. Ci dice che è la sua prima volta che porta in macchina due autostoppisti, e anche lei è felice di averci conosciuti.
Scendiamo alla stazione di servizio di Narbonne e questa volta è Vanessa ad aiutarci.
-Ormai stiamo imparando a chi chiedere autostop oppure no. Evitiamo le macchine già visibilmente piene, e anche vecchi signori a bordo di macchine lussuose, che ci guardano con aria di disprezzo non appena ci avviciniamo. Quante macchine quasi vuote che se ne vanno per la loro strada! Un vero spreco.-
Vanessa invece non conosce tanto l'inglese, ma la sua musica tamarra a tutto volume basta e avanza per rimpiazzare il tempo di fare conversazione. Dopo un po' che viaggiamo, veniamo lasciati a un'altra stazione di servizio in un punto indefinito dell' autostrada.
Dopo tanti piccoli passaggi, finalmente un colpo di fortuna: un gruppo di francesi stanno andando verso Valencia e possono portarci con loro fino a Barcellona! Non esitiamo un attimo a mettere dentro gli zaini, e siamo pronti per partire. Cecile è un bella donna di Montpellier alla guida di un suv nero, e insieme a lei ci sono Bernice e Pierre, due ragazzi di 18 e 17 anni molto simpatici e alla mano.
Dopo circa un'ora di viaggio ci troviamo nel bel mezzo di una coda infinita, perché la frontiera francese è bloccata dalla polizia a causa dell'attentato del giorno precedente a Nizza, e sembra non voler far passare nessuno. Prendiamo una strada secondaria e dopo circa tre ore ci siamo! Riusciamo a passare la frontiera e ad entrare in Spagna: au revoir France!
Ancora non riusciamo a crederci di avercela fatta, e di essere arrivati in Spagna dopo solo due giorni!
La strada adesso è finalmente libera e dopo un paio d'ore arriviamo vicino a Barcellona. Questa volta la stazione di servizio non è ottimale, perché nella nostra direzione non si può arrivare a Barcellona direttamente. Passiamo molto tempo sotto il sole, e stiamo quasi per arrenderci e attraversare i 20 km che ci separano dalla città a piedi attraverso i campi. Alla fine conosciamo Raul, un ragazzone spagnolo diretto a Sabadell, il paese più vicino. Accettiamo il passaggio sperando di trovare un punto migliore per arrivare a Barcellona.
Ci lascia alla stazione e, come un fulmine, Raul compra due biglietti diretti per Barcellona. Increduli e meravigliati lo ringraziamo calorosamente del suo bel gesto inaspettato, e ci salutiamo con un abbraccio. Muchas gracias Raul!
Dopo circa una mezz'ora scendiamo dal treno alla fermata Plaça de Catalunya e facciamo un giro in cerca da mangiare. Sono circa le 18 e ancora è troppo presto per andare nei ristoranti, così cerchiamo dei fruttivendoli. Ne troviamo un sacco e un paio riempiono le nostre buste di frutta e verdura: banane,zucchine, peperoni, pere, pesche, arance, albicocche e manghi. Una bella spesa a costo zero!
Ci mettiamo a mangiare mentre aspettiamo le nostre amiche: Allegra, Matilde e Viola, che sono da qualche giorno in città, e gentilmente ci ospitano nella stanza in centro che hanno preso. Finalmente possiamo lasciare in nostri zaini e fare un giro della città.
Le strade sono tutte affollate di gente che corre, pattina e va in skate, e i vicoli di Barcellona sono come dei labirinti attraversati da flussi continui di persone che vanno in ogni direzione.
Le ragazze sembrano sapere come muoversi per le strade e insieme a loro percorriamo con calma i le vie della città, fermandoci ad osservare gli skaters che hanno occupato una piazza e fanno acrobazie, ma che spesso picchiano delle belle ginocchiate.
Facciamo un po' di fatica a parlare spagnolo, soprattutto per il brusco passaggio dal francese, ma cerchiamo di imparare e mimetizzarci.
Passiamo una bella serata a ridere e scherzare e sul tardi torniamo a casa ad ascoltare un po' di musica sulla terrazza che si affaccia su Ronda de Sant'Antoni.
Alla fine ci mettiamo a dormire dentro i nostri sacchi a pelo, felici di essere arrivati fin qui dopo un lungo viaggio.
I like your travel, 😍, you are incredible!!!
RispondiEliminaI hope you go Well, you enjoy and wish you the Best!
Thank you very much for your support! :)
EliminaGrandi! Anche se non vi conosco mi piace molto la vostra intraprendenza e voglia di viaggiare! Vi auguro di divertirvi e di trovare quello che cercate! ��
RispondiEliminaDaniele capecchi
Grazie mille daniele per il messaggio e l'augurio! Daje ;)
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